In un mondo razionale, un dipendente stipendiato dovrebbe adottare il metodo di lavoro che gli viene richiesto dalla ditta che gli paga lo stipendio. In particolare se gli si chiede di utilizzare un software di CRM, con i suoi pregi e difetti, non dovrebbero esserci grandi problemi.
Ma sappiamo che il mondo in cui viviamo razionale non è.
Tutti abbiamo sotto gli occhi il fatto che gran parte del personale delle BCC di fatto resiste all’utilizzo del CRM. E naturalmente presenta dei motivi per questa resistenza: primo tra tutti, essi si lamentano di non aver ricevuto abbastanza formazione.
Come se non potessero provare a capire come funziona in modo autonomo! (che del resto è quello che ogni persona fa quando compra uno smartphone nuovo o una nuova automobile più accessoriata).
In seconda battuta, si lamentano che il software è complicato e cerebrale. Poi, ancora che gli fa perdere del tempo. Dimenticando che l’azienda gli chiede di ‘perdere quel tempo’ e che proprio in virtù dell’abitudine, esso si ridurrà di giorno in giorno.
Fatto salvo il diritto di ognuno di lamentarsi, quali soluzioni vengono proposte? Avete mai ascoltato dopo le lamentele delle soluzioni che possano soddisfare tutti i bisogni di analisi e gestione dell’informazione?
Dunque cosa pensare? Quali alternative abbiamo?
In questo video, con la solita crudezza che non piacerà agli amanti del politicamente corretto, condivido alcune riflessioni sul modo col quale si sta cercando di portare il cambiamento all’interno del Credito Cooperativo.