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Spesso ci siamo chiesti se la comunicazione delle banche di credito cooperativo sia davvero efficace nel trasferire la peculiarità dei suoi valori e identità.

I clienti ci conoscono veramente? Quanti di loro comprendono nel concreto cosa significa essere una  “banca del territorio” e quanti invece percepiscono unicamente il vantaggio di poter entrare in filiale e pretendere la disponibilità immediata di personale dedicato.  Avete presente la scena del cliente che entra nell’ufficio del direttore impegnato in altra attività, magari con un altro cliente,  e che comincia a parlare come se tutto gli fosse dovuto?

Al di là delle battute, sappiamo che la forza della comunicazione istituzionale deve essere amplificata da quella diretta che gli operatori di filiale instaurano con i clienti quotidianamente.  Per questo motivo ci è sembrato interessante proporre il parallelo con una recente esperienza della boutique di una marca di lusso.

 

Gucci  ha recentemente inaugurato il suo primo negozio nel quartiere di Soho, New York, proprio all’insegna dello storytelling. L’arte del raccontare storie come strategia di comunicazione persuasiva,  è ideale per trasferire la passione verso un marchio, la sua storia, i suoi valori. Lo storytelling diventa una parte integrante della relazione tra commesso e cliente e dunque del processo di vendita.

Nella boutique, battezzata “Gucci Wooster” (si trova al civico 63 di Wooster Street, su un’area di circa 1.000 metri quadrati), i visitatori saranno accolti da un gruppo di ambasciatori del marchio: i  ‘Gucci Connectors’, in funzione di narratori, il cui scopo sarà quello di coinvolgere i clienti nella particolare narrativa della filosofia e i valori del marchio. Anche il loro abbigliamento, più informale, segna una diversificazione rispetto al ruolo di commesso. Il loro scopo non è solo quello di vendere – uno dei risultati possibili – , ma di creare un legame fra il brand e il cliente. 

Lo store si propone di diventare un centro di creatività, grazie anche a tecnologie video appositamente sviluppate al fine di coinvolgere il cliente in un’esperienza globale che non sia centrata unicamente sul prodotto. (fonte PamBianco News – Maggio 2018)

 

Ovviamente, l’esempio descritto, serve unicamente come ispirazione e non come modello da replicare dalla A alla Z.  Può generare, però una metafora interessante di quello che vorremmo trovare in una filiale BCC. Ci piacerebbe che fosse percepita come una boutique?

 

Andrea Magnani

LAM Consulting SB

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